A volte gli occhi sono dei magici illusionisti, o dei grandi ingannatori, allorché riescono a trasformare innocue ombre in figure minacciose oppure ci trasmettono parole che paiono … ehm, fuori contesto. Ecco perché ieri notte, leggendo il post su fb di Gianni Sanna, segretario uscente del PD oristanese, con il quale comunicava “urbi et … orbi”, l’elezione del “suo” – per adozione evidentemente – pupillo Mandis, per un momento ho avuto la sensazione che la mia vista, effettivamente stanca anche per l’ora tarda, mi stesse giocando uno dei suoi scherzi. E invece, invece no, gli occhi ci vedevano ancora bene: “E’ una gioia che mi lacera il cuore – esordisce melodrammaticamente Sanna – sapere che Alessio Mandis è il nuovo segretario provinciale del PD di Oristano con due giorni di anticipo“. Seguono altre smancerose dichiarazioni di orgoglio e di fierezza per la voglia di “novità” verso chi ha – legittimamente – sostenuto questa operazione politica, le quali non fanno altro che confermare ancora una volta quello che è stato il principale tratto della segreteria di Gianni Sanna: la partigiana faziosità.
Poi non si sa se gli iscritti dei cinque circoli che ancora devono esprimersi, saranno così “cardiopaticamente” coinvolti come è accaduto al buon Sanna: magari avrebbero preferito che il “gaudium magnum” venisse reso noto dopo il loro voto e non prima, se non altro per motivi di rispetto. Ma tant’è! Questa, evidentemente, è la nuova politica o la politica nuova, che dir si voglia!
Sul risultato nessuna sorpresa: tutto è andato secondo le previsioni, compresi i numeri. Numeri che, se letti correttamente, smentiscono clamorosamente anche la velenosa accusa rivolta all’altro candidato, Roberto Martani, d’essere sostenuto dai vecchi “capibastone”. Infatti, se le cose fossero state davvero così come sono state descritte dal correntone dei “civasORiani”, beh, il risultato sarebbe stato molto, molto diverso! Evidentemente, Martani e chi lo ha sostenuto hanno giocato pulito senza grandi campagne acquisti o altre cosucce “old style”. E i “capibastone”? Mah!
Ad Alessio Mandis vanno senz’altro le nostre congratulazioni e un sincero augurio di buon lavoro, sperando che il suo modo di interpretare il ruolo affidatogli, si caratterizzi soprattutto per una chiara discontinuità rispetto al passato.