Secondo qualche moderno stoico paladino della politica, molte volte i cattivi risultati – incompiute, casse vuote, milioni non spesi, cantieri eterni, buchi di bilancio, fallimenti, fenosutipi ecc. – sono determinati da una cattiva disposizione degli astri, o da una sorte avversa. In qualche singolo caso in effetti proprio il “caso” può giocare un ruolo determinante. Ma quando gli episodi disastrosi si ripetono, per di più sempre negli stessi luoghi, beh allora non è più solo un problema di Tyche!
Questo è certamente il caso dell’Oristanese, terra di giganti certo, ma non di Re Mida! L’ultimo (brutto) caso in ordine di tempo è quello del G.A.L. (acronimo di “Gruppo di Azione Locale”) “Terre Shardana”, che comprende i territori della Planargia, del Guilcer, del Montiferru, della Valle del Tirso e dello stesso Sinis, ormai da alcuni anni agonizzante e i cui libri contabili ora sono finiti in Tribunale. Già un anno fa il rischio di fallimento era stato paventato da diversi amministratori locali, tra cui molto attivo il Sindaco di Sedilo Cocco, che, in un’intervista pubblicata sulla “Nuova” il 10 febbraio 2014, cioè ben tredici mesi fa, lamentava il fatto che «sono andati via nei mesi scorsi il direttore e gli impiegati. I bandi già vinti dai Comuni e dalle Unioni dei Comuni per alcuni milioni complessivamente (gestione aree pubbliche, sentieristica, wi-fi, educazione ambientale) lasciati senza esito dopo la proclamazione di una graduatoria, e i privati vincitori degli altri bandi (fotovoltaico, bed & breakfast) nemmeno informati di quel che succede, i cellulari spenti, la sede chiusa». Ecco, da allora non è cambiato assolutamente niente, neppure nella nostra classe politica che, soprattutto dalle parti di Via Canepa, continua a chiedersi: ma se rovesciamo la scatola, che cosa verrà fuori?
Così, quello che avrebbe dovuto e potuto essere un importante motore di sviluppo, soprattutto per le nostre zone interne, s’è invece rivelato l’ennesimo fiasco per l’Oristanese, mentre il solito palliativo silenzio è “GALato” sulla ingombrante salma “shardanense”. Ma soprattutto Oristano e il suo territorio sono – e rimarranno – allo stremo, mentre in città non si trova di meglio da fare che litigare sulla visita della Boldrini! E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce (GIOVANNI, III, 19). Amen!