MASSENTI: “ORA SONO UN CONSIGLIERE COMUNALE INDIPENDENTE”

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Pubblichiamo la nota, postata ieri su facebook, da Mariangela Massenti, consigliere comunale ex PD, che ha ufficialmente abbandonato anche il gruppo “Per Oristano”. Lo facciamo ritenendolo passaggio importante del percorso – alquanto accidentato – di questa Amministrazione a guida PD, ma anche sintomo inequivocabile di quella crisi innanzitutto d’identità in cui versa tutta la parte progressista. E lo facciamo perché riteniamo che un dibattito sui fini e sui modi dell’azione politica del Centrosinistra sia quanto mai urgente e necessario, in primis per capire e per trovare vie d’uscita all’attuale cul-de-sac in cui si è “caduti”. Dibattito che, come diverse volte sostenuto, avrebbe dovuto trovare il suo luogo di svolgimento già nel
famoso Tavolo cittadino del Centrosinistra, sempre, anche se “a turno”, snobbato dai suoi principali attori (Sindaco e Partito Democratico), la cui idea dello stare “insieme” era limitata al lasso di tempo compreso tra le primarie per la scelta del Sindaco e il turno di ballottaggio. Dopo “chi c’è c’è e chi no è pregato di accomodarsi fuori”!
Ecco dunque il testo della nota facebook di M. Massenti.
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Pubblico una nota preparata una settimana fa per descrivere quello che avrei fatto questa settimana. Dopo aver comunicato ai due consiglieri interessati le mie intenzioni di lasciare il neonato gruppo.  Ho preparato la nota é nella giornata di giovedì scorso ne ho parlato col Sindaco, l’ho comunicato alla Minoranza e ne ho parlato con la giornalista de “L’Unione Sarda”, che ringrazio pubblicamente, che ha scritto un bell’articolo che allego qui sotto.

La mia intenzione è e rimane quella di far cambiare verso all’amministrazione Tendas, per questo sono uscita dalla maggioranza e ho accolto l’idea di formare un gruppo le cui fondamenta erano quelle di smuovere l’azione amministrativa a dir poco lenta. Chi mi conosce bene, sa che non mi sono risparmiata, ora però esco anche dal Gruppo Per Oristano, non è andata.

Il Gruppo Per Oristano proponeva un cambio vero partendo dalla Giunta per arrivare in Consiglio. Siamo usciti pubblicamente su questioni importanti; sulla gestione del Personale del Comune partendo dalla trasparenza; sui problemi relativi al PUC e al Piano Particolareggiato del Centro Storico. La strada scelta contro l’impianto della San Quirico Solar Power, con un ordine del giorno presentato con la minoranza è stata giusta. Bloccare una scelta che si ritiene dannosa per la comunità, è giusto. Sono contro insediamenti industriali nel mio territorio che non sostengono lo sviluppo locale, il lavoro e la qualità della vita dei cittadini, ma che guardano solo agli incentivi e al profitto. Il bene più prezioso che possediamo è il nostro territorio, perchè garantisce il futuro, se lo vendiamo all’industria è finito.

Ma poi il Gruppo si è avvitato in questioni burocratiche, il senso della crisi che abbiamo aperto era altro. Volevamo avere il ruolo sollevare singoli problemi e aiutare a risolverli. La città non ha progetti sopravvive. Il Sindaco e la Giunta rincorrono e correggono errori vecchi e nuovi, ma non guardano avanti. L’errore del Gruppo è stato quello di continuare a parlare di Commissioni e ruoli nelle Commissioni, ma non è questo il punto.

Credo che anche questa volta il Sindaco Tendas, non abbia intenzione di cambiare la Giunta né prima né dopo il bilancio, ci sarà sempre un altro appuntamento spostato nel tempo. Questa esigenza di cambio, non deve passare come una bocciatura ai singoli assessori, ma la città soffre ed ha bisogno di un rilancio. Non so quanta vita rimarrà a questa amministrazione so che ogni giorno che rimane sarà per me una sfida per dare risposte ai cittadini che meritano sempre l’attenzione massima dei propri amministratori. Le beghe non mi sono mai interessate, non ho interessi personali, non sono alla ricerca di cariche.

Non riesco a vederla diversa da così: se sono in maggioranza accetto ruolo e responsabilità. Se sono in minoranza vado contro la maggioranza. Se sono indipendente propendo per star fuori dai ruoli e svolgo l’azione politica dentro il Consiglio e nella città.

Allora io sono indipendente.

Personalmente non entrerò in nessuna Commissione, il mio ruolo posso svolgerlo comunque, sono un consigliere comunale è come tale posso presentarmi in tutte le Commissioni e svolgere il ruolo di studio e approfondimento necessario. C’è la possibilità di richiedere l’accesso agli atti. Come amministratori abbiamo diverse strade. Il mio ruolo in Consiglio? sollevare e provare a risolvere piccoli e grandi problemi per la città. I miei alleati in Consiglio? Chi condividerà le mie azioni politiche e chi ne proporrà a me di condivisibili. Il mio voto in Consiglio? Lo valuterò di volta in volta secondo coscienza e conoscenza, senza nessun altra logica. La città ha bisogno d’altro, la città è così in ginocchio che basta un piccolo e coinvolgente progetto a medio termine per risolvere alcuni problemi che attanagliano la città e il suo futuro.

Lo sblocco dei lavori pubblici, il vero snodo economico, deve dare slancio alle nostre imprese ai nostri disoccupati. Esternalizzare più possibile i lavori di progettazione far risparmiare tempo alla comunità che di quelle opere ha bisogno. Troppi ritardi inseguono l’amministrazione.

Questa amministrazione non è indenne dalla esagerata burocratizzazione di ogni singola azione. E’ una macchina senza controllo. Non essendo chiaro un progetto politico, ogni singolo ufficio segue le sue priorità, spesso non collegato ai ritmi della città fuori dal palazzo. I numeri sono importanti i dipendenti comunali sono circa 280, una comunità, molti comuni della Provincia hanno meno abitanti.

Ci serve dare risposte al mondo dell’Associazionismo che regge il sistema città dal punto di vista  Sociale, Sportivo e Culturale, ma serve una risposta ed un’unica misura. La città continua sopportare più pesi e più misure, associazioni di serie A e associazioni di serie B.

Il lavoro è tanto, non mi spaventa, darò il massimo.

N. b. – Ieri c’è stato Consiglio Comunale e coerentemente a ciò che penso, non ho partecipato al voto e non ho dato la disponibilità a rientrare in ruoli di maggioranza. Non c’è nessuna confusione.