Per fortuna il bravo Enrico Carta è riuscito, con la sua esposizione brillante ed ironica, a rendere più digeribile la lettura delle … costipanti esternazioni del sig. Sindaco di Oristano a proposito della riforma Erriu degli enti locali e, in generale, della spending review che potrebbe sottrarre ad Oristano anche quel poco che le è rimasto di pubblica amministrazione, inclusi la ASL e lo stesso tribunale. “Il tanto criticato silenzio del sindaco – scrive Carta – viene finalmente rotto, ma la filosofia del primo cittadino di fronte a riforme o cambi di ordinamento politici decisi in altre sedi e in altri palazzi resta sempre la stessa”. Ed eccola la ben nota filosofia politica di Tank Tendas: “Il Comune non ha competenze su quanto oggi sta decidendo la Regione e, piuttosto che fare battaglie inutili (sic!!!!!!!!), è il caso di iniziare a ragionare sugli spazi e i vantaggi che la riforma Erriu offre alle zone e ai Comuni come i nostri (l’Unione dei Comuni fenici)”!!! Caspita, che orgoglio! Queste dichiarazioni avrebbero fatto impallidire perfino Pietro il Cerimonioso! Seguono altre frasi di fuoco, quali addirittura l’ennesima … supplica a Sua Maestà per avere almeno una sede di assessorato regionale, quello dell’agricoltura. Ovviamente nessun accenno a iniziative a tutela del nostro territorio, o, almeno a idee, emendazioni, ipotesi un minimo diverse da quelle dell’infallibile Erriu, perché, in seminario gli hanno insegnato a “non desiderare le competenze d’altri”. E, infatti, il nostro amato Sindaco può occuparsi solamente di sottrarre funzioni e dignità al suo prono Consiglio comunale (leggasi circonvallazione etc). Insomma, le solite brache calate!
Beh, allora, per citare ancora Enrico Carta, non resta che affidarsi a “Padre-Cagliari, Madre-Sassari e Spirito Santo-Nuoro” perché questa nostra città, redenta dalla morte, assolta da ogni colpa, riconciliata con Mamma Regione, e recata sulle spalle dal buon Pastore Tendas, partecipi alla gloria politica nel sottoscala di viale Trento, in saecula saeculorum! Amen!