La mitopoiesi ci ha dato tante mitiche città situate in nessun dove, tanti mitici regni scomparsi o inaccessibili, tante Mu o Atlantidi sparse nelle pseudomemorie dei popoli. Tuttavia anche nei tempi moderni, ogni tanto vien fuori qualche invenzione di bellissimi e misteriosi luoghi immaginari. L’ultima in ordine di tempo porta la firma di un altrimenti ignoto scrittore, che si firma GT e che ha dato vita ad Aureum Stamen, la città del filo, inteso come destino, d’oro! Una città questa ultramoderna e ultrafelice, dove tutto funziona, tutto è perfetto, dove il 99 % dei rifiuti è riciclato, il mare è sempre più azzurro, i prati sono sempre in fiore, tra gli alberi ci sono le stelle e i bambini nuotano nell’urbano verde; dove i cani espellono gelsomini e i mercatini sono colmi di spezie esotiche, ricchi dei prodotti più impensabili, saturi di ceramiche e degli oggetti più raffinati; dove i torni sono in ogni angolo e la cultura non è un’utopia negata bensì sorride all’utopia; dove i musei sono tanti, stipati di opere esposte e ospitano mostre sempre più grandi e prestigiose e, dunque, frequentatissimi; dove gli appalti pubblici corrono come un fiume in piena, tanti, importanti, ogni giorno uno in più, e, soprattutto, regalano agli sbalorditi cittadini opere bellissime quanto utilissime; dove la vita non costa niente e le tasse nemmeno si sa cosa siano; dove le porte sul mondo e gli sportelli sull’Europa consentono a chiunque di aprirsi al futuro; dove le istituzioni culturali dominano la scena sarda e nazionale, con le loro pubblicazioni, i loro troppi appuntamenti, le loro conferenze, le loro ricchissime biblioteche; dove gli impianti sportivi sono modernissimi, frequentatissimi e forgiano un campione dopo l’altro; dove i teatri sono sempre pieni, frequentati da grandi nomi e con cartelloni ricchi di spettacoli per tutti i palati; dove puoi ascoltare almeno una volta al mese grandi concerti, per finire con il clou di San Silvestro; dove le borgate marine sono splendide, sono dotate di ogni servizio, e attirano maree di turisti 367 giorni l’anno (giorno più giorno meno)!
E’ proprio di qualche ora fa una nuova proposta di identificazione di Aureum Stamen con Oristano! E non si tratta di teorie come quella delle Colonne d’Ercole sarde! Infatti non mancano concreti indizi, per esempio la parziale omofonia, e, soprattutto, le tante caratteristiche comuni tra quel luogo mitico e la felice realtà oristanese, vero e proprio Eden mediterraneo. E poi ci sono quelle iniziali GT, che, curiosamente, corrispondono con quelle dell’attuale sindaco della città, Guido Tendas! Un caso? Oppure è davvero lui il Sindaco, che, d’altronde, ne sa una più del suo assessore alla cultura. Chissà! Del resto i fatti sono quelli che contano: e Oristano con Guido Tendas alla guida, affiancato da una fantastica giunta, in grado di fare a meno persino di un assessore, con tanto di risparmio economico subito reinvestito, non potrà non avere un destino aureo. Se poi Guido Tendas, come ha dichiarato, si metterà pure a disposizione della coalizione, compresi coloro che non sono rappresentai in Consiglio e in Giunta, beh, allora si andrà a …! Come cantava l’Orietta nazionale: “Mi sembra di vedere mio fratello che aveva un grattacielo nel Perù,/voleva arrivare fino in cielo e il grattacielo adesso non l’ha più./Fin che la barca va, lasciala andare,/fin che la barca va, tu non remare,/fin che la barca va, stai a guardare,/quando l’amore viene il campanello suonerà”.
Nel frattempo le altre città perdono tempo con il cinema, o sprecano soldi a San Silvestro con i Subsonica. Ma volgete lo sguardo a Oristano e imparate c***o!!!!!