COMITATO PER IL “NO” AL REFERENDUM COSTITUZIONALE: STAMANE PRESENTAZIONE ALLA STAMPA

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Anche Oristano, una volta tanto tra le prime in Sardegna, ha il suo Comitato per il “NO” al referendum costituzionale previsto l’autunno prossimo. Ad annunciarne la nascita ed a illustrarne scopi e finalità sono stati stamane, nell’elegante cornice del Palazzo Carta-Corrias, alcuni dei promotori, Giorgio Ligas, già consigliere comunale, Maria Carmela Contini, insegnante molto nota in città per il suo impegno nel volontariato, ed Adriano Sitzia, già responsabile dell’Associazione “NoiOR”. Erano presenti anche altri cittadini che hanno aderito al Comitato e partecipato alle sue riunioni.
Negli interventi è stata sottolineata innanzitutto la necessità di far conoscere questa riforma e di far sì che i cittadini possano andare alle urne informati e quindi consapevoli della loro scelta, che riguarda una disciplina, come quella costituzionale, fondamentale, “vitale”, quanto intricata e ricca di problematiche. Sono stati altresì rimarcati anche diversi aspetti critici di questa riforma e del percorso – poco democratico – che ha portato alla sua stesura ed approvazione. Una riforma che -è stato più volte ricordato – modifica profondamente, in senso centralista e verticista, l’architettura istituzionale italiana, sia per quanto riguarda i poteri tradizionali, sia per quel che concerne gli stessi rapporti con le Regioni, attraverso l’ampliamento delle competenze esclusive dello Stato, ormai  ben al di là delle tradizionali “moneta, spada, feluca”, la cancellazione della materia concorrente e, ovviamente, la “spada di Damocle” della clausola di supremazia. Ma i rilievi degli intervenuti hanno riguardato anche la riduzione degli spazi di azione politica alternativi a quello meramente elettorale, che con la riforma diventeranno appannaggio quasi esclusivo di strutture organizzate e diffuse nel territorio; i tanto ostentati tagli ai costi della politica, di facciata più che reali e consistenti; i procedimenti legislativi, eccessivamente complessi ed articolati;  e gli stessi rischi per l’autonomia speciale sarda, con i tanti dubbi legati all’art. 116 ed alla prevista revisione statutaria.
Gli esponenti del Comitato hanno poi annunciato ulteriori iniziative già in cantiere, nell’attesa di potersi confrontare con chi -legittimamente – anche in città sosterrà questa riforma o anche soltanto qualche suo aspetto giudicato positivo.