GT: ultimo atto? La cinematografica domanda è d’obbligo dopo la sonora bocciatura dell’assestamento di bilancio ieri in Consiglio comunale, in quella che all’inizio sembrava dover essere una tranquilla seduta estiva, prima del “rompete le righe” ferragostano. In realtà che qualcosa non andasse s’è notato subito: infatti tutti i consiglieri, compresi quelli meno avvezzi alla puntualità, erano al proprio posto, quando una tesissima assessora al bilancio, presentando l’assestamento, ha per una volta messo da parte il suo ben noto cipiglio – uno dei marchi di fabbrica di questa Amministrazione – sostituendolo con parole per lei insolitamente “tenere”.
Stavolta però il “tredici” non è arrivato. La stessa Consigliera Massenti, che un mese fa aveva lanciato l’ennesima ciambella di salvataggio a GT & C, questa volta non ha fatto sconti!
Così dopo una lunga sospensione della seduta, richiesta dall’ex maggioranza e trascorsa tra frizzi, lazzi e persino intermezzi canori, e dopo uno sciatto appello di GT “a tutti quelli che hanno dato vita all’esperienza di Centrosinistra nel 2012 di rendersi conto dell’importanza (ovviamente per il suo nobile fondoschiena, ndr) di questa votazione”, il voto ha svelato il segreto di Pulcinella: la maggioranza di Centrosinistra non c’è più! O, meglio, non c’è più neppure nei numeri consiliari, perché politicamente era defunta da tempo. Infatti di quella storica coalizione progressista annata 2012 ormai è rimasto ben poco. Soprattutto per “merito” dell’azione disgregante del Sindaco ma anche di chi, nella “sua” (sic!) maggioranza lo ha – colpevolmente – sempre sostenuto e supportato. Così messe da parte le forze di sinistra, perché non rappresentate in Consiglio e dunque ininfluenti, spaccata “NoiOr” a favore dei suoi eletti, svuotata “Insieme”, messo all’angolo lo stesso fiacco Partito Democratico oristanese, e, soprattutto, dimenticata la cittadinanza, GT pensava d’essere in una botte di ferro. “Ci ho i numeri!”, ripeteva a se stesso, prima di ogni giunta, indossando una maglietta arancione con il 10 sulla schiena e sognando ulteriori grandi successi alla testa degl’invincibili compagni. Purtroppo però la sua miopia politica gli ha sempre impedito di vedere che il numero non era il “10” ma “01”! E’ vero, alla fine comunque i dodici apostoli gli sono rimasti “fedeli”, ma, si sa, dodici non bastano. Bisogna fare tredici, come nel vecchio totocalcio!
Cosa ci porterà questo agosto 2016? Sicuramente un bel po’ di caldo, magari pure qualche spettacolare gara olimpica. Se poi da Cagliari dovesse arrivare, stanco e sudaticcio, anche un commissario, beh, non facciamone un dramma. D’altronde siamo abituati: dal 1990 ad oggi sarebbe “solo” il quarto! Semmai riflettiamo sulla politica oristanese, sulla sua poca qualità, sui politici che votiamo e facciamo eleggere, sugli “onorevoli fantasmi”, soprattutto su un territorio che piange impotente, negletto e snobbato. Riflettiamo e troviamo una via d’uscita. In fretta, però! Il tempo non aspetta!
Ave, Tendas, morituri te salutant!