Chi stasera s’è recato in Consiglio comunale per vedere l’episodio finale della saga di James Tendas, è rimasto ancora una volta deluso. Infatti, come sempre, il nostro agente, ops politico segreto, ha tirato fuori il colpo ad effetto, anzi, questa volta, i colpi ad effetto (melius abundare). Questo anche grazie ai suoi M, Q, R, alle loro invenzioni, alle loro strategie, ed alla sua infallibile PPK, nella versione PD (quella che spara anche dietro).
La cronaca. Inizio con 20 minuti di ritardo (normale). Comunicazioni del Presidente Cossu: la consigliera di “Insieme” Giannella Urru ha comunicato le sue dimissioni dal Consiglio – finalmente un esponente della maggioranza che alla partigianeria preferisce gli interessi della città! -; l’assessore dottoressa Uda ha comunicato mezzora fa con una mail la sua impossibilità di partecipare alla seduta per problemi di salute. La parola va poi al Sindaco per le sue attesissime comunicazioni (punto I dell’odg). E GT da par suo ringrazia il Consiglio per il voto favorevole all’ingresso di Oristano nel FLAG (un GAL dei comuni costieri per lo sviluppo del settore pesca); comunica l’avvenuta concessione al Comune della Gran Torre da parte della Conservatoria delle coste per cinque anni; e – udite, udite! – chiede una variazione dell’ordine del giorno per spostare alla seduta di lunedì i punti relativi al bilancio – eh sì, proprio quelli! -, motivandola con l’improvvisa assenza dell’assessore competente. Notare bene che si tratta degli stessi punti già illustrati, discussi e bocciati non una ma due volte dal Consiglio comunale di Oristano! Volti dubbiosi, espressioni perplesse, vicendevoli sguardi interrogatori tra i banchi della minoranza, che chiede ovviamente una sospensione. Il crochet di GT è andato a segno.
La seduta riprende dopo una ventina di minuti, per votare la proposta del Sindaco. Ed ecco un secondo colpo di scena: 12 – 12, con il voto favorevole alla modifica dell’ordine del giorno proprio da parte di uno di coloro che, invece, avevano votato ripetutamente contro il bilancio. E’ il consigliere già di “Insieme” Stefano Mureddu. No comment!
Comunque, nonostante questo cambiamento di fronte, poiché il pareggio equivale ad un voto negativo, il rinvio dei suddetti punti è respinto.
A questo punto “cuor di leone” GT tira fuori dal suo inesauribile cilindro l’ennesimo coniglio, ritirando i famosi punti all’ordine del giorno. E qui, superato ormai il livello di guardia, i nervi cominciano a saltare … Così la seduta va avanti a singhiozzo, tra ritiri di interpellanze e di mozioni, battibecchi e polemiche. Alla fine l’unico punto ad arrivare a buon fine, oltre all’approvazione dei verbali, è quello dell’elezione di Roberto Martani alla Prima commissione (bilancio), come rappresentante della maggioranza. Auguri!
Dulcis in fundo, GT interviene (provocatoriamente?) per ritirare l’ultimo punto rimasto, sempre di competenza dell’assessore assente (debiti fuori bilancio). E qui scoppia il putiferio da parte della minoranza, stanca e spazientita da tutti questi artifizi “democraticamente” stabiliti.
La seduta così viene precipitosamente e definitivamente interrotta dal presidente Cossu, che forse riconvocherà d’urgenza (domenica?) il Consiglio per l’ennesimo tentativo di far sopravvivere, magari grazie al nuovo consigliere di “Insieme”, ‘sta sfortunata, sconfortante, esangue Amministrazione “democratica”.
Intanto fuori dal palazzo, nella piazza quasi vuota, si odono echi di accese, rumorose discussioni tra consiglieri di una parte e dell’altra, con accuse reciproche e qualche parola forse di troppo. I pochi passanti guardano perplessi tali siparietti, qualcuno dubitando della effettiva sincerità degli attori (“esti tottu finta: dopo vanno a mangiarsi una pizza assieme”, ha commentato sornione un anziano signore). Dunque, a ‘sta roba qui sono ridotte oggi le istituzioni democratiche!? A un teatrino dove il (poco) pubblico tenta di ridere per non piangere, e chi vorrebbe piangere per davvero non ci riesce causa prosciugamento degli occhi!? Anche ad Oristano da troppo tempo “c’è un’aria, un’aria, ma un’aria che manca l’aria,/C’è un’aria, un’aria, ma un’aria che manca l’aria” (G. Gaber). Già, è la nuova politica che avanza, anzi la politica nuova, così nuova che ci fa rimpiangere quella vecchia!!!