In quest’ultimo mese tra gli “addetti ai lavori”, ci si chiedeva spesso e con un certo qual sorriso, che fine avessero fatto Martinez e la sua “rivoluzione copernicana” della politica oristanese. Beh, ieri sera è arrivata la risposta: sono vivi e godono di buona salute. Infatti l’eclettico artista oristanese ha messo in scena il secondo appuntamento pubblico del suo percorso di avvicinamento alle prossime amministrative, accompagnato da una parte di coloro che lo stanno affiancando e supportando in questa vera e propria sfida alla “vecchia” politica, ai suoi modi, ai suoi tempi e alle sue abitudini, a volte proprio “brutte”. A questo proposito Martinez ha subito detto che bisogna svelenire il clima politico, finirla con i rancori e, in generale, con l’invidia nei confronti di chi riesce a fare qualcosa di buono, “perché ne è capace, è bravo e non perché è stato raccomandato, come invece qui da noi piace ripetere”!
Introdotto dalle note della famosissima “La storia siamo noi” di De Gregori, Martinez ha sin dall’inizio voluto ribadire il “concetto” che i cittadini devono riappropriarsi della democrazia, “regalataci dai nostri nonni, ma poi finita ostaggio di poteri e interessi”.
Martinez ha poi insistito su un altro aspetto, quello comunitario: “non dobbiamo mai dimenticarci – ha sottolineato – che siamo esseri umani che vivono in mezzo ad altri esseri umani”! Ecco perché l’azione politica di questi mesi si è dispiegata soprattutto nell’incontrare ed ascoltare persone. Quelle stesse persone che poi costituiranno l’assemblea preconsiliare, vero e proprio cardine dell’idea di partecipazione democratica proposta da Martinez e dal suo gruppo.
Per quanto riguarda le liste, si procederà per aggregazioni di competenze affini, mentre il programma avrà come base un manifesto, pubblicato nella terza pagina dell’opuscolo, in fase di distribuzione agli Oristanesi (v. foto in alto). A questo proposito Martinez, rivolto a chi lo ha accusato di scarsa concretezza, ha rimarcato il fatto che lavoro e denaro, i grandi assenti nell’economia di Oristano e del suo territorio, non possono essere un punto di partenza, bensì una conseguenza delle idee e dei progetti che si mettono in campo! E all’ideazione, all’individuazione di questi progetti con Martinez ovviamente ci sono e ci saranno i docenti dell’Università di Aristan, tra cui Silvano Tagliagambe e Giulio Giorello, da lui più volte menzionati.
E’ poi iniziata la serie degli interventi di persone presenti ma anche di altri collaboratori in questo momento fuori, che però hanno voluto in qualche modo far sentire la loro voce. Tra questi ultimi Martinez ha menzionato Michela Boi, attualmente impegnata in un progetto di assistenza all’infanzia in Kenya; e Michele Ardu, fotografo, che sta portando in giro per le città europee una mostra sul cavallo, che Oristano ha puntualmente snobbato.
Ad aprire le danze è stato un esperto di comunicazione, Gianni Giugnini, che ha parlato della rivoluzione del web e delle intuizioni in questo campo di Nicola Grauso con la sua Video On Line (1994 – 1996), in particolare quella della posta elettronica. Poi è stata la volta di Alessandro, un ragazzo oristanese che per lavoro ha girato il mondo. Sono poi intervenuti Marinella Foddis, che ha sostenuto l’importanza vitale di “far sapere al mondo ciò che sappiamo fare”; e il restauratore Alberto Severino, scopritore recentemente di un misterioso angelo nero a San Giovanni dei fiori, secondo il quale “come ogni impresa nasce da un bisogno, da una necessità per soddisfarla – e quando non c’è la si crea! – così noi oggi dobbiamo carpire i bisogni della città per soddisfarli”. Severino ha ricordato che i soldi in Regione ci sono, ma per prenderli servono i progetti, e che se un’impresa nasce e prospera, questo non è un vantaggio solo per chi la fa, ma per tutta la comunità.
E’ poi intervenuta Marcella Sechi, attiva nel volontariato e animalista convinta. La Sechi ha proposto di fare di Oristano un centro unico del terzo settore, facendo poi sì che, così come in “Monumenti aperti”, anche le associazioni di volontariato aprano le loro porte ai cittadini, facendo conoscere tutte le loro attività e coinvolgendovi quante più persone è possibile. “Oristano – ha concluso la Sechi – ha molte potenzialità: la cornice è la legge-quadro, ma a noi spetta il disegno”!
Stefano Casta, ricordando la positiva esperienza con Martinez dell’organizzazione dei festeggiamenti in ricordo della morte di Eleonora, ha trattato il tema “cosa fare quando ci sono idee ma non soldi”! La sua ricetta, ribadita poi anche da Martinez, è quella di imparare a stare e a fare le cose insieme, abolendo l’invidia.
Infine Virginia Saba ha parlato di musica, fisica e psiche umana. Infatti con il noto chitarrista Andrea Cutri hanno trovato e sperimentato (sic!) una “formula” per cui un dato motivo musicale può agire positivamente sullo stato d’animo delle persone. La “dimostrazione” l’ha data lo stesso Cutri eseguendo da par suo tre colonne sonore: il leitmotiv di “Zorba il greco”, indicato contro i momenti più difficili; quello di “American Gigolo” per gasarsi e cuccare; e poi la “Cavalcata delle valchirie” per motivarsi.
Martinez ha concluso la serata annunciando alcuni futuri appuntamenti del suo movimento, a cominciare da quello del 22 gennaio a Silì, allorché verrà presentato il Brindarium. Inoltre sono attivi o stanno per esserlo un sito internet e un numero telefonico, indicati nell’opuscolo.