Ieri sera, quasi in contemporanea con il primo confronto pubblico tra gli aspiranti alla carica di primo cittadino, è stata trasmessa nella casa del Gremio dei contadini, in via Aristana, la … (ho perso il conto) puntata di “Oristano est alla riscossa”, scritto, diretto e interpretato da GT e dalla sua Giunta. L’episodio andato in onda ieri era intitolato: “Rifacimento delle vie Arborea e Aristana e nuova piazza ex Case minime”. A questa ennesima “prima” erano presenti una cinquantina di persone, tra amministratori, dirigenti del Gremio, progettisti e abitanti delle vie interessate. Pochissimi i “curiosi”.
Dopo la solita introduzione di GT, che, ovviamente, non ha potuto esimersi dal magnificare per l’ennesima volta il progetto e l’opera di chi ci ha lavorato in piena calura agostana – e in piena crisi comunale! -, anche se con qualche significativa dimenticanza (l’assessore all’urbanistica, verde e qualità della vita, ieri peraltro assente), sono stati i progettisti dei futuri interventi a illustrare le loro fatiche: l’architetto Alberto Loche per ciò che riguarda le due storiche vie, oggi sedi del mercatino, l’ingegner Giorgio Pisano e l’architetto Francesco Cossu relativamente alla futura piazza ex Case minime.
Loche ha illustrato due idee di massima, entrambe basate su una differenziazione della viabilità a vantaggio di pedoni e ciclisti, nonché del verde urbano: una che, lasciando le due corsie attuali, modificherebbe sostanzialmente gli spazi, creando tutta una serie di interconnessioni interne tra i lati, a vantaggio della fruibilità e della sicurezza; l’altra, sicuramente più innovativa, invece sposta la viabilità su un solo lato (quello degli edifici “alti”), mentre l’altro diverrebbe esclusivamente ciclo-pedonale e verde. Ovviamente il famoso “mercatino”, croce e (mai) delizia dei residenti, sarebbe comunque trasferito. Trasferito!? Dove? Ma ovviamente nella nuova piazza ex Case minime, di cui hanno parlato appunto Pisano e Cossu. In pratica gli oltre 5000 mq disponibili non diventerebbero una classica piazza, ma un articolato spazio in grado di far convivere verde attrezzato, spazi per i giochi dei bambini, e l’area mercatale con tanto di stalli attrezzati. A segnarne una sorta di porta due distinti edifici costeggianti la via Palmas, uno per servizio bar e l’altro per … rifiuti.
Fin qui la cronaca. Per quanto mi riguarda non voglio dare giudizi affrettati sui due progetti, anche se quello della “piazza” (sic!) mi sembra quantomeno anonimo per non dire altro! Infatti, ancor di più in una città oggi priva di vere “piazze”, intese cioè come spazi di pubblico uso, distinti per qualità architettonica e urbanistica, e veri e propri punti di riferimento sociale all’interno di una realtà urbana, usare 5300 mq di una zona comunque trafficata e potenzialmente importante, per creare un’area impersonale ed insignificante di verde, giochi, panchine e mercatino, non mi pare il massimo della vita. Ma, ripeto, voglio approfondire la conoscenza del progetto e del suo “ruolo” nel complessivo riassetto di Oristano est, prima di esprimere un giudizio più netto.
Gli aspetti invece su cui vorrei fermarmi di più riguardano ancora una volta i modi di formazione e svolgimento dei processi decisionali, e che si riassumono in questi due banali quesiti: da chi sono venuti gli indirizzi sulla base dei quali i tecnici hanno elaborato questi progetti? E questo misterioso “chi” come è giunto a determinarli? Per essere più chiari, su quali basi si è deciso, ecco, per rimanere in tema, che l’area ex Case minime diventi ciò che appare oggi sulle carte di ingegneri e architetti incaricati, o che proprio in via Lepanto siano realizzate decine di appartamenti per housing sociale? Infatti, ancora una volta, ci si trova di fronte a progetti calati dall’alto, dei quali non si conoscono neppure le basi concettuali che ne hanno determinato origine e sviluppo.
Accanto a questo c’è un altro aspetto non di secondo piano: la tempistica. E sì perché siamo nel bel mezzo di una campagna elettorale quanto mai incerta, durante la quale però un Sindaco non ricandidato, un suo assessore, candidato a prenderne il posto, altri assessori candidati nelle liste di questa ex maggioranza, continuano imperterriti a fare conferenze stampa, presentazioni, presenza qua e là – con tanto di citazioni da parte degli speaker – ecc. ecc. Cose già viste certo, ma mai come questa volta! Allora ditemi voi come si fa a non interpretare tendenziosamente la presentazione agli abitanti di via Aristana ed Arborea di un progetto che mira ad eliminare lo scomodo mercatino dagli ingressi delle loro case!? Per non parlare di “Denim day” e altro ancora.
Vabbé, i cittadini sapranno giudicare!