Lo so, ne sentite la mancanza. Tutti, chi per una ragione chi per l’altra, ne sentono la mancanza. La statua di Eleonora ne sente la mancanza. E, lo ammetto, anch’io ne sento la mancanza. Persino il caro … PD oristanese, ridotto all’osso e dilaniato dalle solite, feroci, spietate lotte intestine pre-elettorali – quel possibile, comodo e ben retribuito “posto al sole” fa davvero gola! – forse ne sente la mancanza. Ora i più distratti si stanno certamente chiedendo: ma di chi dovremmo sentire la mancanza? Ragazzi svegliaaa: stiamo parlando di lui, del prof. GT, che per cinque lunghissimi, interminabili anni ha amministrato da par suo la città! Non posso credere che qualcuno se ne sia già dimenticato! E’ impossibile persino in una città dalla memoria molto, ma molto molto corta come Oristano, peraltro ben nota anche per la sua compiacente indulgenza verso i politici, o, almeno, verso alcuni di loro.
Comunque il buon GT, forse proprio per evitare di finire nel triste girone dell’oblio politico, a differenza dei suoi predecessori parla, rilascia interviste, o, come si usa dire nell’ultima versione del politichese, “ci mette la faccia”. Lo ha fatto anche oggi, sulle colonne de “La Nuova”, con un’intervista il cui inizio è già di per sé folgorante, per cui tutti coloro che si chiamano “Paolo” stiano attenti: “Silente quando era sindaco – meglio far parlare i fatti perché alla fine rendono giustizia, diceva (ma non era “silente”?) – arrembante ora che sta alla finestra della vita politica oristanese”.
Purtroppo, a giudicare da questa sua ennesima esternazione “silente”, la “solfa” gittiana sembra essere più o meno la stessa dei suoi anni d’oro, iniziando da quella sua idea brezhneviana di democrazia, di condivisione, di partecipazione, di stare “insieme”. Questa non è mutata neppure di una virgola nonostante il tysoniano cazzotto elettorale preso a giugno dalla sua “erede” politica: “Tutto ciò che è già in cantiere – ha detto infatti GT – ha avuto l’avvallo del consiglio comunale e quindi di chi era chiamato a rappresentare i cittadini”. Ora, senza voler nuovamente parlare delle dinamiche interne e di voto (a comando) di quella squinternata maggioranza consiliare, per anni molto risicata ed espressione solo di se stessa e del “suo” Sindaco – le parti politiche, PD incluso, infatti ne presero per tempo le distanze -, va perlomeno ricordato il disastro elettorale dei “figli legittimi” di GT alle ultime Comunali: 4150 voti al ballottaggio!!! Ergo la domanda: quella maggioranza consiliare, negli suoi ultimi due anni addirittura moribonda, chi stava rappresentando quando votava i “decreti” di GT? 4000 cittadini?
“La città non si può permettere – dichiara sempre GT, riferendosi stavolta ad “Oristano est” – di buttare all’aria soldi e progetti faticosamente conquistati solo perché c’è chi deve rendere conto a qualcuno (sic!) di quel che ha detto in campagna elettorale”. Probabilmente quel “qualcuno” si riferisce per esempio agli abitanti di via Lepanto, gli stessi che vennero a sapere solo dalla stampa del grosso insediamento di housing sociale che GT gli aveva piazzato nell’unico spazio libero rimasto in quell’angusta porzione de “Su Brugu”. Per GT però va tutto bene! Sapete perché? Ma, dai, è chiaro! Perché non c’è nessun ostacolo burocratico e perché il libro sacro del PUC lo consente! E chi se ne frega se i cinquanta poveri residenti di quel “recinto” – come è stato da loro definito – si ritroveranno davanti o a fianco l’ennesimo palazzone-alveare di 60 alloggi con annessi e connessi. Del resto che cosa distingue, secondo GT, le città dai paesi? I palazzi ovviamente!
Forse però, il passaggio più difficile da mandar giù, almeno per chi crede nella democrazia vera e nel corretto e leale rapporto cittadini-politica, è proprio quel suo dubitoso accenno al dover “render conto” di quanto viene detto “in campagna elettorale”. Viene subito spontanea la domanda: forse il professore pensa che in campagna elettorale si può dire di tutto e di più, promettere la luna, prender per il c*** a piacimento, tanto vince chi la spara più grossa? Onestamente non so rispondere anche se il dubbio mi assale. Un dubbio che troverebbe qualche conferma proprio nell’agire molto “esclusivo” ed “escludente” di quell’Amministrazione rispetto alla città ma anche agli stessi partiti, movimenti e associazioni che avevano contribuito all’elezione dell’ex preside. Di questo comportamento, che – ma guarda un po’! – nei fatti smentiva tutto ciò che era stato promesso dal ciclista orange in campagna elettorale, fin dai primi tempi ci si lamentò, scontrandosi però sempre con un muro di gomma. E infatti tutti i più importanti progetti ed opere ideati e/o portati avanti dalla Giunta in maglietta arancione, dal termodinamico alla circonvallazione, da Oristano est al Piano del centro storico, dal mercato civico-parcheggio di via Mariano allo stesso Palasport, non vennero mai discussi fuori dalla sala giunta!
Vi lascio con un ultimo quesito: non è che questo “attivismo” comunicativo di GT possa sottendere, implicare qualche sua per ora ben celata ambizione (o fantasia) politica? Le politiche sono ormai alle porte e se la Pes …
Mah! Staremo a vedere.