MASSIMO ZEDDA AD ORISTANO [ADRIANO SITZIA]

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Stamane ad Oristano, il centrosinistra arborense s’è stretto attorno al suo candidato alla Presidenza della Regione, Massimo Zedda. Circa 150 persone, quasi tutte d’ “apparato” e, forse per questo, in prevalenza attempate, hanno riempito una sala del Mistral 2 per ascoltare quello che, a detta di tanti, è oggi l’unico vero leader del Centrosinistra sardo. Un autentico eroe della politica se è vero come è vero che è stato capace di riunire sotto il suo nome molte sigle e di creare anche qualche lista civica o comunque paracivica. L’attuale Sindaco di Cagliari del resto ha sempre saputo muoversi con non comune abilità e destrezza in quel vero e proprio campo minato – molte mine con gli anni sono pure esplose! – che è il mondo progressista sardo, frazionato in gruppetti, correntine, sensibilità e quant’altro, gelosi del loro “particulare”, e, come tali, spesso poco disponibili all’accoglienza del “diverso” (politicamente parlando, s’intende!). In tal modo Zedda, dopo il sisma del “picconatore” Soru, dopo l’interregno incolore del disastrosamente diafano Pigliaru, e dopo il fragoroso crollo del renzismo, è rimasto l’unica vera risorsa di questa parte politica in grado di competere alle ormai imminenti Regionali, favorito in ciò soprattutto dalle traversie dei Pentastellati sardi, “costretti” persino a sostituire in corsa il loro candidato, ma anche dall’ennesimo flop delle forze a vocazione identitaria, incapaci come sempre di trovare un minimo comun denominatore.
Faccia pulita e simpatica, abbigliamento casual, aspetto tranquillizzante, sguardo vivace ma mai minaccioso, Massimo Zedda indubbiamente è il candidato ideale per dare un po’ di pace e di certezze ad un centrosinistra che si muove timido e indeciso tra la nostalgia di uno sfarzoso passato davvero ingombrante – ancor oggi ben rappresentato almeno a livello di dirigenze – un presente piatto, e le paure di un futuro molto incerto. A giudicare dai volti delle persone presenti oggi, l’effetto Zedda è stato positivo. Evidentemente le speranze addirittura di rovesciare le previsioni molto negative di qualche mese fa, in costoro stanno prendendo consistenza.
Ma veniamo all’intervento del candidato presidente, introdotto oggi dal Sindaco di Sennariolo, una di quelle 130 fasce tricolori che hanno portato la sedia gestatoria al primo cittadino cagliaritano. Proprio i soli 178 residenti di Sennariolo hanno offerto a Zedda diversi spunti per illustrare il suo programma. Tra essi non ci sarebbe stata male anche una riflessione di tipo “esistenziale” sulla opportunità o meno di tenere in piedi amministrazioni comunali per tali microscopiche realtà. Ma questi percorsi “pericolosi” non sono mai stati pane quotidiano per la propaganda politica. E infatti il tema dello spopolamento è stato affrontato dal Sindaco di Cagliari in maniera più tradizionale, sostenendo – ovviamente! – la necessità dei servizi, come per esempio l’ambulatorio di comunità già funzionante a Sennariolo e Sorradile, adattandoli e modulandoli in base alle esigenze della popolazione (soprattutto degli anziani, in numero sempre crescente); di favorire in tutti i modi la permanenza delle persone, magari implementando pratiche come il telelavoro o il lavoro agile, che dovrebbero arrestare la mobilità e soprattutto il trasferimento delle persone verso i grossi centri; di puntare sulle eccellenze dei vari territori per creare lavoro ed economia (per l’Oristanese, agroalimentare, pesca, ricchezza ambientale e storica, qualità della vita, tranquillità e sicurezza).
Zedda poi ha parlato di una sanità che deve puntare sulla prevenzione per salvare più persone e abbattere costi e liste d’attesa; di una Regione da riformare; di un contrasto alla disoccupazione endemica e alla povertà non con redditi di cittadinanza e affini ma intervenendo efficacemente sulle cause, una delle quali è – indubbiamente! – l’abbandono scolastico, che in Sardegna raggiunge percentuali molto allarmanti.
Non sono mancati accenni al ruolo che la “locomotiva Cagliari” (sic!) può e deve avere: porta di accesso per tutta la Sardegna e grande vetrina delle bellezze ed eccellenze di tutti i suoi territori. “In questo senso – ha aggiunto – occorre puntare al miglioramento dei collegamenti interni”, in particolare, per quanto riguarda Oristano, di quelli ferroviari, portando i tempi di percorrenza intorno alla mezz’ora, così da favorire la mobilità giornaliera (Oristano altro dormitorio di Cagliari?).
Sul versante più propriamente politico, dopo aver detto che “dopo le elezioni non dobbiamo perderci di vista”, Zedda ha riservato qualche “attenzione” al suo principale avversario, il sardista Solinas. “Si sta tentando di farlo passare per nuovo, quasi che alle Regionali ci sia capitato per caso – ha detto con sarcastico sorriso -, mentre tutti ce lo ricordiamo molto bene assessore regionale ai trasporti, quello per intenderci della fallimentare flotta sarda di Cappellacci!!!”. Questo è stato uno dei pochi momenti di avvertibile entusiasmo del pubblico, che per il resto ha ascoltato con partecipata ma tranquilla attenzione le parole del suo pacato, misurato e rassicurante giovane leader. Un leader certo non da grandi “adunate” o da GMG, ma senza dubbio adatto al momento, estremamente difficile, in cui si trova la sua parte politica. Un po’ come quei “mister” chiamati al capezzale di squadre alla deriva, senza più entusiasmo e voglia di giocare, per ricostruirne psicologicamente e fisicamente gli atleti e dare nuovo entusiasmo ai tifosi. Ci riuscirà il giovane Max? Tra tre settimane la risposta.