E’ impegnativo mettere assieme parole equilibrate per descrivere un incontro conclusosi con uno tsunami di gol, tutti in una sola porta, senza rischiare di trascendere offendendo qualcuno. L’unico percorso descrittivo asetticamente onesto dunque mi sembra quello di lasciare spazio alla cronaca dell’incontro ed ai soli, “tragici” numeri. Allora, fin dal fischio d’inizio il Brescia s’impossessa del centrocampo e detta ritmi e trame di gioco. Già al 6′ le ragazze di mister Bragantini colpiscono una traversa e tre minuti dopo passano con un tiro da fuori di Brayda. Al 12′ bella uscita bassa del portiere Simula su una pericolosa incursione delle padrone di casa: di questi efficaci interventi sui piedi delle avversarie la brava estrema difenditrice dell’Atletico ne dovrà fare parecchi. Alcuni minuti dopo ancora Simula blocca una pericolosa conclusione scagliata dentro l’area oristanese. Poi finalmente un tiro in porta dell’Atletico: lo fa la giovanissima centravanti Scalas controllando dal limite dell’area bresciana un pallone e calciandolo nello specchio della porta. Conclusione purtroppo debole, bloccata senza difficoltà dal portiere bresciano Giulia Meleddu. Da questo momento per l’Atletico è deep dark: c’è solo ed esclusivamente il Brescia con una lunga serie di occasioni non concretizzate, fino alla seconda segnatura intorno al 35′, ancora della Brayda che, presentatasi in area, supera Simula in uscita. Seguono altre tre reti nel giro di dieci minuti (Viscardi 2 e Capelloni), intervallate da una grande parata della solita Simula su conclusione ravvicinata delle biancoblu. Pertanto il primo tempo finisce 5 – 0 per le locali.
Nella ripresa le ragazze lombarde fanno letteralmente strazio della malcapitata squadra oristanese. Perciò vi risparmio la cronaca dei nove gol, realizzati dalla formazione del presidente Cesari, e delle loro tante, innumerevoli, altre occasioni. Solo la bravura di Teresa Simula e, in parecchi casi, l’imprecisione delle attaccanti bresciane, dovuta probabilmente anche ad una certa dose di sufficienza e deconcentrazione di fronte ad un avversario … immaginario, hanno impedito che il passivo dell’Atletico assumesse proporzioni da debito pubblico italiano!
Mi fermo qui, anche perché ritengo, fondatamente, che la dirigenza oristanese abbia ormai chiara la situazione. Del resto la pochezza tecnica, fisica e agonistica dell’attuale roster è già emersa in tutta la sua scoraggiante evidenza: tre partite ufficiali giocate e tre disfatte; 28 gol subiti e nemmanco uno fatto!!! Pericolosità offensiva nulla: i tiri verso le porte avversarie si contano sulle dita di una sola mano!!! Centrocampo fantasma e difesa burrosa. Peggio di così si …!!! No, tranquilli, in questo caso si resta vivi, anche se molto, molto, molto amareggiati. Svegliaaaa, c****!!!