Terzo appuntamento con lo spazio riservato alla politica oristanese sui tre anni di Amministrazione Lutzu. A parlarne oggi sarà Umberto Marcoli, in questi anni recenti molto attivo nella politica oristanese, prima come socio fondatore e candidato di NoiOr – ottenne anche un lusinghiero quinto posto di lista – e poi animatore della lista ‘Coraggio e Libertà’, che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Anna Maria Uras. Ringraziamo anche Umberto per la sua cortese disponibilità. Buona lettura.
Al giorno d’oggi essere amministratori non è una cosa facile, soprattutto se si deve affrontare una lunga crisi quale quella che ha colpito il nostro Paese e, più duramente, le sue aree economicamente depresse, come appunto l’Oristanese. In più Oristano è “vittima”, più o meno senziente e cosciente, di una stagnazione che dura da almeno trent’anni e che sta erodendo giorno dopo giorno la residua vitalità della locale imprenditoria e anche le potenziali energie di chi vorrebbe investire, ma non vi trova le giuste motivazioni e incentivi (si badi bene, non solo finanziari e fiscali ma proprio di contesto!). Perciò mi sento di essere molto cauto nel dare voti e giudizi, che per essere attendibili ed utili, devono essere attentamente contestualizzati e riferiti alle singole competenze, aree ed azioni.
Posso dire per esempio che l’accordo di programma siglato da questa Amministrazione con l’Unione di Comuni Costa del Sinis, che porterà consistenti risorse nel territorio, va nella direzione da me sempre auspicata di un costante e proficuo rapporto tra il capoluogo ed i centri vicini. Auspico dunque che iniziative come questa siano ulteriormente perseguite magari anche con altre aggregazioni comunali. Attendo poi di capire se, come e quanto inciderà la nuova Fondazione culturale, investita della non leggera responsabilità di dare nuova linfa al settore culturale, che, nonostante l’impegno di alcune benemerite istituzioni ed associazioni, non è all’altezza delle potenzialità della città e del territorio. D’altronde questa finora è stata l’unica vera importante iniziativa originale voluta e realizzata dall’Amministrazione Lutzu, che, per il resto, sta portando avanti, in qualche caso bene in altri male, il consistente lascito ereditario della precedente giunta di centrosinistra, oltre al lavoro di ordinaria amministrazione, con diversi interventi di manutenzione e di recupero (su tutti quello del Teatro Garau) avviati e finiti, ma anche altrettante gravi “dimenticanze”.
Certamente il “Bello” – si fa per dire, ovviamente – arriverà con l’autunno, quando si avvertiranno pesantemente le conseguenze della botta tirataci dal Covid-19, in termini di minor occupazione, minori investimenti, minor gettito per le casse pubbliche (romane e locali),. Proprio in questa proibitiva partita si giocherà il futuro di molte generazioni, e della stessa Oristano. Allora si vedrà se la politica continuerà a guardare il dito – quello medio – oppure, finalmente, allungherà lo sguardo verso la luna.
Ritengo poi che vada analizzata con grande attenzione e con grande preoccupazione, dal punto di vista politico, la difficoltà che Oristano – capoluogo del territorio, non dimentichiamolo mai! – sta vivendo dal punto di vista sanitario. L’importanza e le dotazioni professionali del suo presidio ospedaliero più volte in questi ultimi anni sono state ridimensionate, a vantaggio di altri centri. Per esempio la costruzione del nuovo ospedale di San Gavino non può non allertare la nostra classe politica, fino a questo momento assente nel tutelare la nostra sanità. E’ vero che su questi temi la Giunta Lutzu ha più volte preso posizione su sollecitazione del Consiglio comunale, ma è altrettanto vero che una vertenza talmente delicata ha bisogno dell’azione di tutta la comunità, che deve parlare con una sola, chiara e determinata voce: più sì, meno no!!!
Del resto questa crisi epidemiologica, secondo me, ha dimostrato l’importanza di avere una sanità pubblica forte e competitiva, con investimenti stabili e continui, con progetti di miglioramento della qualità dei servizi offerti: una sanità cioè in grado di far fronte anche a situazioni molto difficili e di pericolo con le armi corrette.
Alla base della vita di un territorio e del suo sviluppo non possono non esserci i servizi essenziali, che pertanto devono essere costantemente difesi “senza se o ma”, devono essere sempre curati e migliorati. E, quando si tratta del territorio, tutte le sue forze politiche sono chiamate responsabilmente a difenderne gli interessi, senza farne una questione di quartiere, paese, colore e appartenenza.
Ho detto prima che non voglio dare giudizi o fare pagelle. Tuttavia mi sento di fare un confronto con la precedente Giunta, guidata da Guido Tendas, che, criticabile e criticata sotto tanti aspetti, però ha tenuto sempre una sua ben precisa linea, una sua rotta sia nel tipo di azione sia nel modo stesso di agire. Invece, nell’attuale Giunta, ho come la sensazione che ci si affanni a rincorrere urgenze ed emergenze, soprattutto politiche, senza una visione d’insieme della città e una nitida idea del da farsi di fronte alle storiche, eterne incompiute che ci sono. Troppe mi sembrano le pressioni provenienti e dalla città e, soprattutto, dai molti gruppi – anch’essi forse troppi, tanto che almeno io stento a vedere fin dove si estenda la maggioranza consiliare – che questa Giunta sostengono. Una cosa quest’ultima che sicuramente non agevola il Sindaco Lutzu nel portare avanti la sua azione amministrativa.
Vedremo nel prossimo futuro cosa sapranno fare, in una fase che, come dicevo, si preannuncia molto complessa.