Diverse persone non amano affatto il numero “17” così come il gatto nero, alcune anzi ne hanno un vero e proprio terrore. E’ ciò che viene appunto definito “eptacaidecafobia”. Questo però non si direbbe essere il caso della nostra squadra di calcio femminile, che, da quando ha raggiunto “quota 17”, è stato amore a prima vista. A parte gli scherzi, anche l’odierno match di campionato, in trasferta a Trieste, sembrava l’occasione buona per fare risultato e chiudere definitivamente la questione salvezza. Di fronte infatti c’era la Triestina, squadra che ha ormai poco da chiedere alla stagione, avendo da tempo raggiunto una tranquilla posizione di classifica; la Triestina che, a dispetto dei suoi punti in classifica – adesso + 20 rispetto all’Atletico – e della apparentemente vistosa vittoria dell’andata – in realtà più demerito dell’Atletico che merito delle giuliane -, non c’è mai sembrata superiore alle nostre ragazze. E infatti oggi l’Atletico è partita bene, con tre ottime azioni in verticale, l’ultima delle quali conclusasi con una bella segnatura di Cocco, abile a destreggiarsi in area e colpire con un preciso e potente diagonale rasoterra all’angolo destro della porta tergestina difesa da Malaroda.
La reazione delle locali stenta a concretizzarsi in veri pericoli per la porta di Piga, almeno finché al minuto 38 circa Usenich, piazzata al limite dell’area biancorossa sarda, indovina un tiro quasi di controbalzo, che si insacca accarezzando il palo alla sinistra dell’estrema difenditrice arborense.
La prima frazione si conclude così con il risultato di 1 – 1.
Il copione del secondo tempo è simile al primo: equilibrio con un maggiore predominio territoriale delle biancorosse locali, al quale l’Atletico risponde con una superiore incisività offensiva, talvolta vanificata da qualche errore di troppo nella trequarti triestina.
La svolta della gara si ha tra il 65′ ed il 70′. Prima Quidacciolu si fa ribattere un calcio di rigore e pure la successiva conclusione sulla corta e centrale respinta del portiere giuliano. Poi la (solita) frittata: una punizione dalla trequarti, a metà tra cross e tiro, da parte di Tortolo, giocatrice appena entrata in campo al posto di Dragan, piove sull’area piccola sorprendendo il nostro portiere.
L’Atletico reagisce vigorosamente e verso la fine colpisce anche un clamoroso legno interno con Mattana, che, evidentemente, ha un conto aperto con pali e traverse. Purtroppo però il risultato non cambia più: Triestina 2 – Atletico OR 1.
Che dire? Ennesima buona prestazione fuori dalle mura amiche dell’Atletico, ma anche ennesimo risultato negativo. Obiettivamente oggi l’avversario era – ripetiamo – ampiamente alla portata delle nostre giocatrici, alle quali forse è mancata quella giusta determinazione e cattiveria agonistica per portare a casa il risultato.
Comunque, l’odierna sconfitta di misura dell’Isera a Bressanone ha determinato anche matematicamente la salvezza dell’Atletico a due giornate dal termine. Questo traguarda però non deve significare finire il torneo a quota 17 (quantunque quest’anno ci abbia portato bene)!