Ancora un disservizio del sistema sanitario sardo ed ancora una denuncia da parte del TDMe, il Tribunale dei Diritti e dei Doveri del Medico. Stavolta il dito accusatore del suo presidente, il dott. Bruno Palmas, è rivolto contro quello che, in mancanza di alternative, di fatto è diventato obbligo, quando si ha la necessità di prenotare gli esami ematici, cioè recarsi di persona agli sportelli di prenotazione. Questa bizzarra novità troverebbe la sua causa in un capitolato di appalto per la gestione a livello regionale del CUP, che non avrebbe previsto – proprio così!!! – la gestione on line delle prenotazioni per gli esami di laboratorio!!! Eppure – si dirà – siamo nel 2021. Eppure – si dirà – siamo in epoca di smart working. Ma è anche vero che siamo in Sardegna, dove, ancor più negli ultimi tempi, le stravaganze, amnesiche o meno, di certe Pubbliche Amministrazioni pare che si stiano moltiplicando. Così a Quartu, il Comune ha deciso di punto in bianco che l’avviso di pagamento della TARI non sarà più recapitato a casa ma sarà disponibile esclusivamente online. Così a Nuoro, in seguito ad una delibera comunale che recepisce la normativa nazionale sui tributi locali, sui commercianti sta per arrivare l’ennesima stangata, stavolta relativa alle insegne. Ma l’assessore competente non si capacita dell’accaduto e (s’)è impegnato a capire il “perché” di questi anomali aumenti! Così pare pure che Abbanoa, altro masterpiece della politica sarda, abbia stabilito con regolamento approvato ai sensi della recente Carta del Servizio Idrico Integrato, di far pagare le bollette solo ed esclusivamente in un’unica soluzione, ad eccezione degli importi cospicui. Ecc. ecc.
Ora, se anche questa ennesima stranezza sanitaria fosse confermata, ecco servita un’altra… prelibatezza! Fra l’altro, in questo specifico caso, la faccenda sarebbe di una gravità inaudita. Infatti, come puntualmente sottolinea Bruno Palmas, “I cittadini, magari anziani, o in difficoltà di mobilità, o affetti da malattie importanti o ancora costretti a vivere con l’ausilio di protesi o quant’altro, secondo i geni dell’ATS, devono recarsi di persona spesso dovendo fare decine di chilometri per una semplice, banale, ma indispensabile prenotazione di esami di laboratorio, magari facendosi anche accompagnare da qualcuno dei familiari. Ma a chi può venire un’idea folle come questa!?”
Il TDMe, di fronte a tale inverosimile situazione, è già intervenuto informalmente su alcune ASSL che hanno già adottato soluzioni interne per superare la situazione di difficoltà dei cittadini. Tuttavia è evidentemente necessario l’interessamento dell’Assessore Nieddu per correggere questo assurdo provvedimento.
“A pensar male…, – prosegue Palmas – ci verrebbe da dire che situazioni come questa facilitano oggettivamente la fuga dei cittadini verso la sanità privata, che altro non farebbe che ringraziare. Noi crediamo che la misura sia colma e che di fronte a questa condizione di ennesimo attacco ai diritti delle persone il Ministro della salute non possa restare in silenzio e debba far sentire alta la sua voce“.