Anche questo 2021, come il 2020, si sta trascinando fino al suo ultimo giorno sotto il segno del virus Covid 19 nelle sue diverse varianti, ma anche sotto quello dell’apparentemente insostituibile ministro della salute, l’anglo-italiano Speranza, ormai destinato a entrare direttamente nello zodiaco dopo i pesci.
Sulla gestione speranziana dei vari aspetti di questa crisi non sono mancati rilievi e critiche, anche se, soprattutto dopo l’ingresso del “Supremo” Draghi a Palazzo Chigi, il Paese, già rincretinito da mesi e mesi di coviditismi sanitari e mediatici, ormai è diventato quasi catatonico. Tuttavia, fortunatamente, c’è ancora qualcuno che si ostina a segnalare e stigmatizzare errori, persino banali, storture, dimenticanze, ingiustizie. Uno di questi è il dottor Bruno Palmas, nella duplice veste di dirigente nazionale del TDMe – il Tribunale dei diritti e doveri del medico – e di vicesegretario regionale di Articolo Uno, formazione politica di sinistra – la stessa del Ministro “in oggetto” – che faticosamente sta cercando di dare nuova linfa ideale e programmatica a questo luogo politico, un tempo vivo e vivace, adesso decisamente meno.
Bruno Palmas oggi, attraverso due comunicati stampa, sottolinea negativamente altrettanti aspetti emersi nell’ultima fase della gestione speranziana: le file dei cittadini per sottoporsi a tampone e l’inibizione per decreto dei viaggi turistici verso alcuni Paesi del Medio Oriente (Giordania e Israele), senza il blocco dei relativi voli di trasporto, cosa che impedisce alle persone che avevano prenotato e pagato, di chiedere il rimborso.
Per quanto riguarda i tamponi, come ben sa chi frequenta questo sito, Palmas era già intervenuto proponendo la soluzione delle parafarmacie, come ricorda anche nell’odierno comunicato: “Lo avevamo già detto e lo ripetiamo: per quale motivo si costringono i cittadini a file interminabili davanti alle farmacie per la esecuzione dei tamponi rapidi per la diagnosi di infezione da Covid 19?… Eppure basterebbe autorizzare i farmacisti delle parafarmacie per dare sollievo al problema, strutture regolarmente autorizzate e nelle quali si vendono farmaci di classe C, strumenti medicali, presidi di medicazione, ecc. da parte di professionisti che hanno le medesime caratteristiche professionali di coloro che operano nelle farmacie. Invece si autorizzano i supermercati, ma non le parafarmacie, col risultato incomprensibile di privilegiare gli interessi lobbistici di alcuni a danno dei cittadini che sono costretti a costi esagerati per avere diagnosi di Covid. Ma non è l’unica discriminazione a danno dei farmacisti di parafarmacia. Figli e figliastri si potrebbe dire, se non fosse che a fare i figliastri sono tutti coloro che non siano farmacisti di Farmacia, cittadini compresi“. Palmas è perplesso su questo stranamente scoordinato comportamento di Speranza, non comprendendo perché “il signor Ministro non voglia rappresentare gli interessi di tutti. Ancor meno si comprende l’ostracismo verso le parafarmacie, le quali hanno l’unica colpa di rappresentare davvero lo spirito di liberalismo economico tanto caro a Bersani, compagno di partito del Ministro della salute, ma da lui evidentemente molto lontano nella visione libera e moderna della società e della sua economia”.
Vedremo se questo appello da sinistra avrà sorte migliore.
Ma Palmas ce l’ha anche con un’altra… “distrazione” ministeriale, in questo caso difficilmente addebitabile al solo titolare del dicastero, relativamente al decreto di recente emanazione sul blocco dei voli verso alcuni Paesi del Medio Oriente. “La politica deve ricordare che se si è distratti quando si scrivono le norme, a pagare sono sempre i cittadini, in un modo o nell’altro“, scrive Palmas ricordando la grave lacuna nel dispositivo del decreto, dove non è stato inserito il relativo blocco dei voli, che avrebbe permesso ai cittadini di chiedere una qualche forma di rimborso. “Alle compagnie aeree non è sembrato vero poter lucrare sui passeggeri e sulle loro disavventure. Colpiti da tutti!!: dal virus, dalle norme di prevenzione, dalla distrazione dei funzionari del Ministero ed infine anche dalle compagnie di volo. Ma ci sarà mai giustizia per i poveri cristi? “- è lo sfogo amaro di Palmas. “Allora, Ministro, la politica si ricordi di essere precisa quando scrive. E Lei provi a fare un po’ di giustizia su questa vicenda. Un pochino di giustizia, solo questo Le chiediamo. Non saranno molti i cittadini interessati, ma è un fatto di principio. Forse è sufficiente. Che dice?”.
Dottore, ricorda quel detto secondo cui chi spera negli altri rimane digiuno? Onestamente non riesco ad immaginare cosa possa accadere a colui che spera in… Speranza!